Progettazione interni Monza, perchè affidarsi a un professionista

Certo direte, un articolo cosi’ scritto da un professionista del settore non è proprio oggettivo ma vorrei cercare di chiarire i motivi per qui secondo me è fondamentale affidarsi ad un professionista degli interni.

Quante case pensate di aver visto nella vostra vita? 20 , 30 , forse 100, ma mettiamo anche 500.

Un professionista come me che faccio l’ interior designer in una carriera media di 20 anni ha l’ opportunità di visitare dalle 3 alle 5 case/show room a settimana che moltiplicate per le 45 settimane lavorative di un anno fanno una media di 3.600 case in 20 anni di carriera, senza contare le fiere del settore che offrono in media la visione di almeno 50 ambientazioni ciascuna. Quindi va da se che il professionista, almeno che non sia completamente insensibile alle architetture , agli stili, ai modi di vivere lo spazio, abbia maturato quantomeno nella memoria visiva una sorta di allenamento nel riconoscere a prima vista le potenzialità di 4 mura.

La maggior parte delle persone quando deve pensare alla nuova casa, magari acquistata sulla carta, si troverà ad un certo punto con le richieste pressanti dell’ impresa per la scelta dei sanitari, piastrelle, punti luce, prese corrente e chi piu’ ne ha piu’ ne metta e nella quasi totalità dei casi entra una fase di confusione, di :”te l’avevo detto” ….”ma non avevamo detto cosi’ “…… “le porte non erano di vetro? ” ……”le finestre non erano bianche ?” ecc. ecc… ecc…

Insomma si perde facilmente il filo in questo mare di tecnicismi dimenticando quello che dovrebbe essere l’ obbiettivo finale, rendere la casa accogliente, confortevole e soprattutto bella.

 Capita che i clienti mi chiedano di progettare in linea di massima i volumi con magari gli schemi impianti e non mi chiedono consigli sui colori delle piastrelle, sulla tipologia di sanitari , porte , impianti e in molti casi il risultato è che il cliente al momento della scelta, di solito presso show rooms designati dall’ impresa , viene conquistato dall’ oggetto in se e nella maggior parte dei casi la scelta viene fatta di cuore confortati dal fatto che quell’ oggetto in quel momento piace e colpisce.

Questo è il primo errore perchè la successiva contestualizzazione di queste decine di oggetti dovrebbe seguire un filo conduttore , una sorta di accordatura tra i locali, tra l’ ingresso e le stanze, tra la luce e il buio in maniera da avere sempre quell’ armonia che è scientificamente provato ci trasmette benessere e equilibrio. 

Ed è proprio questo il ruolo del professionista: confrontare lo studio dei volumi con il proprio bagaglio di esperienza percependo immediatamente quali potrebbero essere le cose da evitare . E si caro lettore , non quelle da fare ma quelle da EVITARE ASSOLUTAMENTE, da qui l’ inizio di un progetto pensato.

La capacità di immaginare gli arredi finiti, le pareti , i colori, le luci , le carte da parati solo guardando una stanza grezza è una capacità che non è un dono dell’ onnipotente ma è frutto dell’esperienza visiva accumulata in anni di professione, l’allenamento dell’ occhio è talmente perfezionato che mentre il cliente con il metro cerca ancora di capire dove sia meglio mettere il frigo il professionista sta già visualizzando nella memoria come sarà tutto l’ambiente finito , colorato, illuminato, abitabile con le persone che si muovono all’ interno.

Ecco secondo me perchè bisogna rivolgersi ad un professionista, per non commettere troppi errori che condizioneranno negli anni a seguire il godimento della nostra abitazione e l’esborso di altro denaro per porre rimedio. 

Mirco Dal Ben